venerdì 1 dicembre 2006

Ci siamo!!

Salve a tutti coloro che casualmente o volontariamente accedono per la prima volta a questo blog dal nome:
"la verità è talvolta quasi leggenda" pensato per inserire tutte quelle stranezze, luoghi comuni, mezze verità che circolano nel mondo della scuola e che diventano irrimediabilmente (nel bene e nel male) delle "leggende"....metropolitane-scolastiche!

Forza e coraggio, postate pure le vostre............"leggende"!


 Paolo Lo Faro

11 commenti:

Anonimo ha detto...

io accedo volontariamente... con la curiosità di leggere leggende....e magari di postarne qualcuna anch'io...

Tarcisio ha detto...

Ciao Paolo, lancia un'idea su cui discutere.
Tarcisio

lucia ha detto...

Ciao Paolo
tanto per cominciare in allegria, ecco una verità-barzelletta; ai lettori l'onore di capire se è più verità che barzelletta o viceversa.
"Realmente accaduta agli esami di Storia all'Universita' (Facolta' di Lettere):
interrogazione su Garibaldi.
Chiede il docente:
"Come si chiamava il luogotenente di Garibaldi,
sempre vicino al Generale in tutte le battaglie?".
Lo studente risponde prontamente: "Nino Biperio".
- "Come??" chiede il professore.
Lo studente insiste e alla fine per dimostrare
che ha ragione tira fuori gli appunti
della lezione dove ha scritto:
Bi ... x ...io (ma si legge Bi...per...io!!!)."

Maria Rosa Caputo ha detto...

Il titolo mi ha incuriosita ... ed eccomi qua.
Quali tematiche vorresti trattare ?

Paolo Lo Faro ha detto...

Verità o leggende?
Possono anche essere storie vere, che hanno avuto davvero luogo in un posto non troppo lontano da noi. Magari sono successe a noi, oppure a qualcun'altro, a dei dei colleghi o per lo meno ad "amici di quest'ultimi": persone comuni, insomma.
Per questo non possono che provocare un forte senso di interesse all'ascoltatore. Chi non ne ha mai sentite, riferite in prima persona!
Ogni scuola, o istituto che sia, è piena di leggende e/o miti, come su quel professore di matematica che raccontava storielle ed aneddoti curiosi asserendo che fossero davvero capitati proprio a lui.... Naturalmente dietro ogni leggenda c'è un fondo di verità da cui essa nasce, si sviluppa, si modifica e si aplifica fino a tal punto da sembrare vera!
Non è dato sapere a quanto ammonti quel dato fondo...non lo sarà mai!

Tarcisio ha detto...

Ho eliminato i commenti perchè c'erano refusi di scrittura ( ma perchè non si possono correggere senza eliminarli?). Lo riscrivo con calma.
Due e cinque, fine giornata. Arrivo in aula insegnanti e trovo una collega con una forte crisi di pianto e un registro di prima Ipsia pieno di note. E' disperata, non è riuscita a far lezione. Arriva a dire che se avesse avuto un'arma l'avrebbe usta. Ascolto la sua sofferenza e me ne faccio carico. Intanto passano diversi altri colleghi che fanno finta di niente. Depongono il loro registro e se ne vanno. Non sta succedendo nulla. Ma cosa succede alla classe insegnante che non riesce nemmeno ad accogliere la sofferenza di una collega disperata perchè si vede vanificato il proprio lavoro? Che persone siamo?
Cosa ne dite?
Ciao, tarcisio

Salvatore ha detto...

Luoghi comuni, leggende?
"Gli alunni non hanno voglia di far niente, ciaccolano sempre, che disperazione!".
Sono stanco di sentire colleghi decrepiti che vivono il loro lavoro come un part time, un momento effimero, occasionale.
Manca la professionalità a scuola!
Didattica, pedagogia, capacità cognitive degli alunni per molti ins. sono parole che vengono da Marte.
L'Europa è lontana da qui!
Domanda: perchè in Italia molti insegnanti scappano dalle private?
Cum grano salis
Sal

Salvatore ha detto...

Dopo la provocazione eccovi una leggenda.
Castello di Godego (TV), classe seconda media.
L'insegnante interroga un alunno di origine macedone in geografia, chiede gli stati e le capitali corrispondenti.
Ins: Inghilterra? Alunno: Silenzio.
Francia? Silenzio.
Spagna? Questa la so prof., Real Madrid!

Tarcisio ha detto...

Realtà: scrutinio primo quadrimestre di una prima superiore. Se fosse stato lo scrutinio finale solo 5 sarebbero stati promossi, tutti con debito però. Per gli altri sarebbe stata la fine. Ho visto parecchi due in itliano orale. Forse dovevano parlare in greco antico.
Non solo siamo lontani dall'Euroa: qui siamo fuori dalla realtà
Ciao, Tarcisio

Darcy ha detto...

Altro episodio reale: classe 3^ media. L'insegnante di spagnolo chiede: "come si dice arrivederci?"
L'alunno con sicurezza risponde: "se vedemos" !
Darcy

Darcy ha detto...

Sul mio blog ho scritto alcuni commenti su argomenti attinenti la scuola. Se siete interessati a discuterne andate su:
http://darcy-utopia.blogspot.com
e fatemi sapere la vostra opinione.
Darcy